Sicurezza lavoro: stretta sul nero e appalti per fermare la strage
Il Governo sta adottando misure drastiche per contrastare il lavoro nero e gli appalti irregolari, arrivando persino a sospendere i bandi. Ha messo infatti a punto un piano volto a rafforzare la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, che prevede l’incremento delle sanzioni, anche di natura penale, un aumento del numero di ispettori e controlli, nonché l’implementazione di programmi di formazione e qualificazione per le imprese. Dopo la tragedia nel cantiere di Firenze dove hanno perso la vita cinque operai, l’obiettivo – condiviso da tutti – è quello di fermare la strage sul lavoro e contrastare il sommerso. L’esecutivo lavora ad un provvedimento organico che andrà al prossimo Consiglio dei Ministri. E prima, lunedì 26 febbraio, vedrà i sindacati e le imprese, convocate a Palazzo Chigi a partire dalle 8.30. Mentre Cgil e Uil scioperano e la Cisl si mobilita.
Al termine della riunione odierna del Consiglio dei Ministri, il quadro delle misure allo studio è stato delineato, aprendosi con un resoconto da parte della Ministra del Lavoro, Marina Calderone. Tra le proposte più severe, si valuta l’interdizione dagli appalti per un periodo da due a cinque anni in caso di gravi violazioni o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Per le imprese irregolari, si considera anche l’interruzione dei benefici fiscali e contributivi. Inoltre, si prevede un aumento delle sanzioni amministrative per il lavoro nero e irregolare, nonché il reintroduzione di reati penali legati ad appalti, subappalti e somministrazioni illecite.
Si sta invece considerando l’istituzione di una norma per coordinare le attività investigative tra le procure della Repubblica.
Aumentare i controlli è l’altro fronte su cui puntare. I dati confermano un quadro critico: nel 2023 nelle ispezioni in edilizia il livello di irregolarità è risultato pari al 76% e superiore all’85% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati al Superbonus 110%, come riferisce Calderone al Cdm.
La Ministra fa il punto anche sugli ispettori – 3.198 dell’Ispettorato nazionale del lavoro, a cui si aggiunge il personale ispettivo del Nucleo carabinieri, dell’Inps e dell’Inail – e assicura che quest’anno sarà possibile fare il 40% in più di controlli rispetto al 2023. E che saranno sbloccate le assunzioni per incrementare di 500 unità il contingente dell’Inl.