Videosorveglianza nei luoghi di lavoro: condizioni di procedibilità
Con il provvedimento n. 234 del 11 aprile 2024, il Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP) rende noto di aver sanzionato un Comune per trattamento illecito di dati personali a seguito della segnalazione di una dipendente che lamentava l’installazione di una telecamera in prossimità dei dispositivi di rilevazione delle presenze dei lavoratori.
Il Garante ha rilevato che il Comune non ha assicurato il rispetto delle procedure di garanzia previste dalla disciplina di settore in materia di controlli a distanza e che aveva, tra l’altro, utilizzato le immagini di videosorveglianza per adottare un provvedimento disciplinare nei confronti della lavoratrice.
Tramite tali registrazioni, l’Amministrazione aveva contestato alla dipendente alcune violazioni dei propri doveri d’ufficio, tra cui il mancato rispetto dell’orario di servizio.
Tuttavia, è emerso che il Comune aveva trattato dati personali relativi ai propri lavoratori, ovvero le immagini acquisite mediante la telecamera di videosorveglianza in questione, in assenza di un accordo con le organizzazioni sindacali o di un’autorizzazione concessa dall’Ispettorato del Lavoro (ottenuta solo successivamente al caso contestato).
Per tali motivi, l’Autorità ha inflitto al Comune una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 3 mila euro imponendo al Comune di fornire a tutti gli interessati (lavoratori e visitatori presso la sede comunale) un’informativa sui dati personali trattati mediante l’utilizzo della telecamera in questione.