Frode sul Superbonus: la Cassazione conferma il sequestro preventivo
La Corte di Cassazione con sentenza 38161 del 17 ottobre 2024 ha considerato giustificato il sequestro preventivo, poiché la libera disponibilità dei beni avrebbe potuto aggravare le conseguenze dei reati o favorire la commissione di ulteriori illeciti simili.
Il procedimento giudiziario ha preso avvio a seguito della richiesta di sequestro preventivo avanzata dal pubblico ministero nei confronti di diverse società, con l’accusa di reati quali emissione di fatture false, indebita compensazione, falso e illecito reimpiego di denaro.
Il tribunale per le misure cautelari ha accolto l’appello del pubblico ministero, disponendo il sequestro delle società al fine di prevenire la continuazione delle attività illecite.
Gli indagati hanno quindi presentato ricorso per cassazione, sostenendo che non vi fossero sufficienti prove per il sequestro e che non fosse dimostrato il “durevole asservimento” delle società ai reati contestati.
La Corte ha confermato la legittimità del sequestro preventivo, ritenendo sufficiente la pertinenza indiretta dei beni ai reati e il rischio di continuazione delle attività illecite.