Ferie non godute per malattia: la pronuncia della Corte Ue

Con la sentenza del 9 novembre 2023, la Corte di giustizia dell’Ue si è pronunciata in tema di diritto alle ferie annuali retribuite, a seguito di una serie di controversie nate sulla materia, facendo riferimento alle disposizioni contenute nella direttiva 2003/88. 

Il provvedimento evocato richiede agli Stati membri di garantire che ogni lavoratore usufruisca di almeno quattro settimane di ferie annuali retribuite, con condizioni definite a livello nazionale. Gli Stati membri hanno il compito di regolare le modalità di esercizio di questo diritto, stabilendo le circostanze in cui i lavoratori possono richiederle. 

La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha confermato che, in mancanza di disposizioni nazionali che limitino il periodo di riporto, è accettabile una prassi che consenta ai lavoratori di richiedere ferie entro quindici mesi dalla fine del periodo di riferimento. Questo periodo di riporto non viola la finalità del diritto alle ferie. Né rappresenta un rischio eccessivo per i datori di lavoro. In sintesi, la Corte ha dichiarato che la normativa nazionale che consente il riporto delle ferie annuali retribuite non utilizzate a causa di malattia di lunga durata, senza limiti temporali espliciti, è conforme alla direttiva 2003/88, a condizione che le richieste di ferie siano presentate entro quindici mesi dalla fine del periodo di riferimento.