SUPERBONUS 110%: i nuovi requisiti 

Superbonus 110% salvo per le famiglie meno abbienti. Per gli altri si scende al 70% e la differenza si pagherà di tasca propria. Ma c’è una sanatoria per evitare la restituzione delle somme per chi non è riuscito a completare i lavori. 

Un’intesa formalizzata subito in Consiglio dei Ministri con un decreto ad hoc.

Sono stati approvati alcuni interventi in materia di bonus edilizi, riportando la relativa disciplina, hanno spiegato poi da Palazzo Chigi, «al buonsenso e alle sue corrette finalità»: non è prevista «nessuna proroga», ma si incentivano i lavori «limitando usi impropri e storture». Il decreto, si precisa, interviene sul Superbonus, ma anche sul Sismabonus e sugli incentivi per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

110, Credito d’imposta per tutti i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023

Tornando al 110%, sarà riconosciuto il credito d’imposta per tutti i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023 mentre per le opere ancora da effettuare viene confermato il bonus al 70%. 

Ma il Superbonus resta intatto per le famiglie con reddito Isee inferiore a 15mila euro, «sensibilmente aumentato in base ai componenti del nucleo familiare»: continueranno ad avere il 110% anche per la quota di lavori che verranno effettuati da gennaio in avanti. In sostanza, si afferma dal governo, «chi non ha concluso i lavori entro l’anno non si troverà nella grave condizione di dover restituire tutti i crediti fino a quel momento maturati».